Ho imparato molto dagli amici produttori, ho ascoltato con molta attenzione quello che avevano da raccontarmi, soprattutto le storie dei vignaioli più anziani. La storia del nostro territorio e quella del ColFondo passa indissolubilmente attraverso i loro racconti e la loro esperienza.
– Lo sapevate per esempio che i nostri vecchi chiamavano il ColFondo “el vin de butiglia” ossia il vino in bottiglia. Si è cominciato a chiamarlo “vin col fondo” solo quando è nato il metodo Martinotti. C’era bisogno di distinguere le due tipologie di Prosecco.
– Quello che però mi ha fatto ragionare più di ogni altra cosa è il racconto di un amico produttore riguardo al ColFondo.
Una volta si facevano vini “duri”, tannici, anche le uve bianche venivano fatte macerare per alcuni giorni. Per renderli più bevibili veniva aggiunto un poco di zucchero prima dell’imbottigliamento. In primavera, con l’aumentare delle temperature partiva la fermentazione e si otteneva così il vino col fondo. La gente che veniva a comprare il vino in cantina ha cominciato ad innamorarsi delle bolle e così “el vin col fondo” ha avuto il suo periodo d’oro.